ELEMENTI FONDAMENTALI

La posizione del coniglio nel sistema zoologico è la seguente:

Partendo dalla prima posizione della sistematica zoologica relativa al coniglio, cioè il Tipo, per arrivare all’unità fondamentale, cioè la Specie, vediamo di percorrere i diversi passaggi delle unità sistematiche che incontreremo, cercando di collegarli con le corrispondenti caratteristiche peculiari del coniglio.
L’appartenenza al Tipo Cordati è dovuta all’esistenza di una corda dorsale o Notocorda, formata da un cordone di cellule vacuolizzate che costituiscono l’asse del corpo. Nel Sottotipo Vertebrati tale corda è limitata alla sola regione podalica.
Proseguendo troviamo la Classe Mammiferi e la Sottoclasse Placentati, giustificate, rispettivamente, dalla presenza di ghiandole mammarie e di una placenta strettamente connessa alla parete uterina.
Continuando a scendere abbiamo l’ordine dei Lagomorfi, che sono poi i Roditori Duplicidentati, caratterizzati dalla presenza, nella mascella superiore, di una doppia coppia di incisivi (i posteriori più piccoli), tagliati obliquamente a scalpello. Tutti i denti del coniglio (6 incisivi, 10 premolari, 12 molari) hanno radici aperte e sono quindi a crescita continua.

L’appartenenza alla Famiglia dei Leporidi è dovuta alla notevole lunghezza delle orecchie e degli arti posteriori, atti al salto, e di contro alla brevità della coda. I Leporini, poi, presentano una fenditura nel labbro superiore che lo divide in due parti distinte (labbro leporino).
Arrviamo, infine, al genere Oryctolagus che fa riferimento all’attitudine del coniglio a scavare (oryktes = scavatore, lagos = lepre) e alla Specie Cuniculus che esprime la sua attitudine a costruire cunicoli.
Per indicare il coniglio si deve quindi usare la denominazione Oryctolagus cuniculus perchè, secondo le norme dettate dalla nomenclatura biologica, il nome scientifico deve essere costituito da un nome generico, nel nostro caso Oryctolagus, seguito da un nome specifico, appunto cuniculus.
Dal coniglio domestico (Oryctolagus cuniculus) sono derivate numerose razze e 43 sono quelle riconosciute dallo standard italiano.

TAVOLA ZOOGNOSTICA DEL CONIGLIO

NOMENCLATURA DELLO SCHELETRO DEL CONIGLIO

PARTICOLARE CONFORMAZIONE NELLA TESTA DELL’ARIETE

Corona
Orecchie

PARTICOLARITA’ NEI MANTELLI DEL CONIGLIO

TECNICHE DI CONIGLICOLTURA

Alcune delle nozioni tecniche riportate sono riprese dalla
“Dispensa di Coniglicoltura” a cura di: Dr. Ennio Facchin – Dr. Cesare Castellini – Dott.ssa Paola Cappiotti
Si ringraziano gli autori per la loro concessione e per il loro prezioso contributo alla coniglicoltura

SISTEMI PRODUTTIVI

Attualmente si possono classificare gli allevamenti italiani nelle categorie di seguito elencate:
familiare o rurale (hobbistico e di piccole dimensioni) intensivo:
a) part time:
legato ad azienda agrarie o ed altra attività (di non grandi dimensioni: impiego di personale non dipendente)
b) professionale:
attività di tipo imprenditoriale: dimensioni grandi ed equilibrate dal punto di vista economico, impiego di personale dipendente.

SCELTA DEI RIPRODUTTORI

La scelta deve essere fatta tenendo in considerazione:
  • le caratteristiche morfologiche;
  • le attitudini e capacità produttive;
  • lo stato sanitario degli animali.
L’allevatore di conigli da carne può rifornirsi di riproduttori in diversi modi:
  • creandosi una rimonta interna di allevamento;
  • scambiandosi o acquistando soggetti da un altro allevatore
  • rifornendosi di soggetti selezionati da Centri o Organizzazioni commerciali.
Prima di utilizzare il riproduttore è indispensabile osservare un periodo di “quarantene” di almeno 4 settimane, accertandosi che il soggetto sia:
  • figlio di genitori sani
  • di buona e robusta costituzione fisica
  • esente da tare e malformazioni di origine genetica
  • esente da sintomi e lesioni riferibili a malattie infettive
Identificazione:
  • tatuaggio
  • marcature
  • scheda

RIMONTA

La rimonta rappresenta la quota periodica di riproduttori da sostituire.
La sua intensità varia dal 70% al 100% all’anno, in funzione di:

  • condizioni igieniche
  • ritmo riproduttivo
  • tipologia dei riproduttori
  • tipo di accoppiamento

RIPRODUZIONE

Le singole fasi della riproduzione sono:

  • Accoppiamento / Inseminazione
  • Gestazione
  • Parto
  • Lattazione
  • Svezzamento
  • Ingrasso
  • Finissaggio

FECONDAZIONE

La fecondazione delle femmine riproduttrici che hanno raggiunto la maturità sessuale (circa 17-18 settimane) può avvenire in due modi diversi:
  • Attraverso la Monta Naturale
  • Attraverso la Inseminazione Artificiale (IA)
Fattori che influenzano la fecondità
  • Muta (due mute stagionali)
  • Fotoperiodismo (15-16-ore di illuminazione costante)

ACCOPPIAMENTO NATURALE

  • valutare la recettività della femmina
  • portare sempre la femmina dal maschio
  • scelta del momento
  • assistere al 1° salto
  • registrare la data
  • rapporto maschio/femmina
  • calendario accoppiamenti
  • resistenza del maschio
Negli allevamenti razionali, la I.A. ha sostituito l’accoppiamento naturale. A causa degli effetti stagionali, dell’impiego di manodopera, dei rischi sanitari e dell’impossibilità di programmare la produzione, l’accoppiamento naturale viene praticato solo nei piccoli allevamenti familiari e rurali, per produzioni destinate all’autoconsumo o per produzioni da riproduzione destinate all’allevamento in purezza e alla partecipazione di mostre o concorsi cunicoli.

SCOPI E VANTAGGI DELLA I.A.

SANITA’ ED IGIENE:
  • evita il contatto fisico degli animali nella fase di accoppiamento;
  • consente di attuare la rimonta dei riproduttori con l’introduzione di materiale seminale anzichè di animali vivi;
  • facilita la produzione ciclizzata e l’attuazione dei vuoti sanitari periodici;
  • facilita l’attuazione di un programma produttivo di tipo: “tutto pieno – tutto vuoto”;
  • è veicolo di assistenza tecnica.
MANAGEMENT:
  • Consente una migliore organizzazione del lavoro, delle produzioni, dei trasporti e della commercializzazione
  • Consente una migliore organizzazione-esecuzione dei programmi di alimentazione, di profilassi e terapia ed una più semplice raccolta dei dati
ECONOMIA:
  • facilita la selezione di caratteri interessanti e l’individuazione di buoni riproduttori;
  • agevola il testaggio dei riproduttori;
  • agevola l’impiego della metodica selettiva B.L.U.P.;
  • agevola gli incroci tra linee e razze pure;
  • diffonde patrimonio genetico interessante nel tempo e nello spazio (seme congelato).

CAUSE DI MORTALITA'

Nel ciclo produttivo razionale di tipo semintensivo viene considerata normale una mortalità nascita-svezzamento pari a circa il 30%, con circa:
6-8% alla nascita e nei primi 6 giorni
8-10% fino allo svezzamento
10-12% fino alla vendita.
Le cause di morte sono:

  • da 0 a 6 giorni: errori addetti, poca cura del nido, abbandoni, schiacciamenti, congestioni, diarrea, denutrizione;
  • dal 6° giorno allo svezzamento: allattamento e enteriti;
  • dallo svezzamento alla vendita:
    • dal 32° al 55° – enteriti
    • dal 55° al 60° – muta, enteriti e respiratorie
    • dal 60° al 65° – malattie adulti

GESTAZIONE

La coniglia è un animale ad “ovulazione indotta” che riceve lo stimolo ad ovulare nel momento stesso in cui avviene la fecondazione.
Qualsiasi sia la natura dello stimolo in gioco (coito, ormone), l’ovulazione, che si verifica circa 10 ore dopo, innesca un altro processo fisiologico: la formazione del corpo luteo, che può sfociare, a sua volta, in due evenienze:

  • Formazione di un corpo luteo gravidico ( = Gravidanza)
  • Formazione di un corpo luteo transitorio ( = Pseudogravidanza).

Il primo persiste durante tutta la gestazione, che dura in media 31 giorni. Il secondo persiste invece un periodo più breve (circa 17 giorni). Per conoscere l’esito della fecondazione, dopo 14-15 giorni, si esegue la diagnosi di gravidanza, mediante palpazione della fattrice. Solo dopo 31 giorni di gravidanza o 17 di pseudogravidanza, la coniglia è in grado di poter ovulare ancora.

PREPARAZIONE DEL NIDO

Verso il 29° giorno di gravidanza, bisogna fornire alla coniglia riproduttrice la possibilità ed il materiale per preparare il nido destinato alla futura covata, pertanto viene trasferita nella gabbia parto.
I materiali utilizzati per la costruzione del box nido sono
  • legno
  • lamiera zincata
  • materie plastiche.
Per rifornire il nido, invece, sono molto usati i seguenti materiali:
  • paglia di cereali
  • fieno
  • paglietta di legno
  • truciolo di legno
Il nido deve essere:
  • spazioso e confortevole
  • pulito e asciutto
  • caldo e ben coibentato
  • disinfettato e disinfettabile
  • buio e tranquillo
  • ispezionabile e isolabile

PARTO

Il parto avviene dopo 30-31 giorni dalla fecondazione.
L’espulsione dei feti avviene in circa 30 minuti.
Le nascite sono concentrate tra le ultime ore della notte e le prime ore del mattino; circa la totalità dei parti avviene tra le 5 e le 10. In media nascono 8-9 coniglietti.
Dopo qualche ora o al massimo il giorno dopo si fa il controllo del parto che consiste nel:

  • ripulire o sostituire il nido
  • verificare e registrare il numero di coniglietti nati vivi e/o morti
  • eliminare i neonati morti
  • pareggiare le nidiata

CONTROLLO DELLE NIDIATE

A distanza di qualche ora o, al massimo, di un giorno dalla nascita è necessario controllare il nido per verificare il numero dei coniglietti nati, la loro vitalità, lo stato di salute della madre, l’adeguatezza o meno del nido, del materiale immesso e del pelo fornito dalla coniglia.
Durante l’ispezione l’allevatore avrà cura di togliere i soggetti neonati morti o di spostare gli animali in soprannumero dalle nidiate numerose a quelle più scarse.
Questo procedimento viene chiamato “equalizzazione delle nidiate” o “pareggio delle nidiate” e consiste nel realizzare nidiate uniformi, con 8-9 soggetti della stessa età.
Durante il controllo delle nidiate è bene controllare anche lo stato di salute della madre, avendo cura di palpare sempre anche la zona ventrale, per controllare lo stato di turgore delle mammelle e l’eventuale presenza di mastite.
Molti allevatori, per evitare inconvenienti durante i primi giorni di vita delle nidiate, attuano il programma delle “poppate controllate” che consiste nel permettere l’accesso della madre nel nido una sola volta al giorno, al mattino, per un periodo limitato (massimo 1 ora), in analogia a quanto si verifica in natura.

LATTAZIONE

Durante la lattazione il nido deve essere controllato ogni giorno.
Se è possibile si consiglia la lattazione programmata e poi successivamente il controllo della nidiata.
Anche la femmina deve essere osservata e controllata quotidianamente.
La produzione di latte passa da 100 gr nei primi giorni fino a 250gr e oltre verso i 17-18 giorni dal parto.
La produzione di latte è influenzata sia da fattori genetici, che da fattori ambientali ed anche dal numero totale dei nati e dei lattanti.
Il peso della nidiata a 18 giorni di vita fornisce una buona indicazione della quantità di latte prodotto e delle attitudini lattifere della madre.

CAUSE DI PERDITE NEL PERIODO NEONATALE

SVEZZAMENTO 28 gg

  • Abbandono
  • Senza causa apparente
  • Cannibalismo
  • Non allattati
  • Schiacciamento
  • Patologie neonatali
  • Scarsa vitalità
  • Morte della madre

in ordine decrescente %

SVEZZAMENTO

Lo svezzamento consiste nella separazione della madre dai lattanti, quando i piccoli hanno raggiunto la completa emancipazione e la capacità di nutrirsi da soli, senza bisogno di latte.
Si possono attuare diversi programmi di svezzamento:

  • PRECOCE: separazione fra i 24 ed i 26 giorni di vita dei coniglietti.
    Si attua in caso di ritmo produttivo post-parto o intensivo e necessita di un alimento specifico, molto simile al latte.
  • FISIOLOGICO: separazione tra i 29 ed i 33 giorni di vita dei coniglietti.
    Si attua in caso di ritmo produttivo semi-intensivo.
    Non è necessaria la somministrazione di alimenti lattei, occorre solo un mangime pellettato “da svezzamento”.
  • TARDIVO: separazione dopo i 33 giorni di vita dei coniglietti.
    Si attua in caso di ritmo riproduttivo estensivo, con fecondazione tardiva (oltre 10 giorni) o post-svezzamento.
    E’ interessante perchè può consentire un notevole risparmio di manodopera.

La tecnica più facile e diffusa è lo svezzamento FISIOLOGICO.

INGRASSO

L’ingrasso rappresenta la fase successiva allo svezzamento e va da 30 a 60 giorni e presenta due momenti molto delicati nella vita del giovane coniglio.

  • le prime due settimane post-svezzamento, caratterizzate da turbe enteriche e da possibilità di enteropatie post-svezzamento;
  • la quarta settimana post-svezzamento, caratterizzata dalla possibile concomitanza di disordini intestinali e di malattie respiratorie, che possono manifestarsi verso i 60 giorni di vita.

Un buon svezzamento, pari a circa 600gr di peso a 28 giorni, è probabilità di successo e di bassa mortalità.
A partire dalla nona settimana di vita (circa 60 giorni) ha inizio il vero e proprio “finissaggio”, caratterizzato da una pressochè totale assenza di enteropatie e da un contemporaneo aumento delle malattie respiratorie.

PARAMETRI AMBIENTALI OTTIMALI

Temperatura
Temperatura Max.
Temperatura Min.
Umidità relativa
Ventilazione

Velocità dell’Aria

Cubatura
Ricambi d’aria/ora

Fattrici con nidiata
18°C – 20°C
25°C
12°C – 14°C
65-75%
Estate: 2 m³/K pv/h
Inverno: 1-2 m³/K pv/h
Max.: 0.5 m/s
Best: 0.2 m/s
2 m³ Minimun/animal
Estate: 5 – 7
Inverno: 2 – 3
Ingrasso
14°C – 16°C
25°C
10°C – 12°C
60-70%
Estate: 4-5 m³/K pv/h
Inverno: 1,5-2 m³/K pv/h
Max.: 0.5 m/s
Best: 0.2 m/s
2 m³ Minimun/10 animal
Estate: 6 – 8
Inverno: 3 – 4

PARAMETRI RIPRODUTTIVI OTTIMALI

Rimonta annua fattrici 100 %
Rimonta presente in allevamento 40 %
N° coperture settimanali per maschio 2-3
Rapporto maschi/femmine 1/10 F.N. – 1/30 F.A.
Nati vivi per parto * 7-11
Svezzati per parto * 7-8
Venduti per parto * 6,5-7
Fertilità (media annua) 80 %
Parti teorici per femmina (interparto 42 gg) 8,6
Mortalità nascita – svezzamento 10 %
* Per le razze pure questi dati vanno ridotti del 10%

PARAMETRI PRODUTTIVI OTTIMALI

Mortalità svezzamento – vendita 6-9 %
Peso alla nascita 60-65 gr
Peso coniglietto a 35 gg * 900-1.000 gr
Peso coniglio a 60 gg * 1.900-2.100 gr
Peso coniglio a 75 – 80 gg * 2.500-2.600 gr
Incremento medio giornaliero (35 – 75 gg) 37-41 gr
Indice di conversione alimentare (35 – 75 gg) 3,1-3,2 gr
Resa alimentare (35 – 75 gg) 31-32 %
Resa alla macellazione 56-59 %
* Per le razze pure questi dati vanno ridotti del 10%

MANAGEMENT

Rappresenta l’attività di studio o di analisi della migliore combinazione applicativa possibile, nella propria azienda, dei fattori della produzione rispetto ad un obiettivo economico prefissato.
E’ necessario quindi:

  • Prevedere, un obiettivo economico minimo che soddisfi le nostre aspettative di reddito.
  • Definire un programma di pianificazione per realizzare l’obiettivo previsto.

E’ stato calcolato che la capacità di una fattrice, può essere annualmente di circa 42 capi venduti/anno.
Considerato che per soddisfare il fabbisogno economico minimo è necessario una produzione di almeno 50 capi venduti / anno.
Il management ha spostato, il modello organizzativo dalla fattrice alla gabbia/madre che è diventata l’unità di riferimento fondamentale del ciclo produttivo, anche perchè il suo costo è di 10-15 volte quello della fattrice.

OBIETTIVO PRODUTTIVO MINIMO

Vendere 52 conigli per gabbia-madre all’anno (pari ad 1 capo venduto per gabbia per settimana)
PREVISIONE: ( Deve essere sempre pessimistica )
PARAMETRI MEDI PREVISTI:
% Media di coniglie gravide che non partoriscono 7 %
% di mortalità dalla nascita allo svezzamento 10-15 %
% di mortalità dallo svezzamento alla macellazione 8-10 %
n° medio di coniglietti nati vivi/parto 8-9
n° medio svezzati/parto 7,25-7,65
n° medio venduti parto 7,04-6,5
Fertilità media annua 70-80 %

ESEMPIO DI GESTIONE CICLIZZATA SETTIMANALE IN UN'AZIENDA DI 600 GABBIE-MADRI

Gabbie-madre
4 file da 150    600
Rapporto Fattrici/Gabbie-madri
Fattrici Presenti
600 gabbie / 6 settimane   1.3/1.5
Parti a settimana
Fattrici : 900
Come calcolare gli accoppiamenti per avere 100 parti
Dobbiamo avere: 100 fattrici gravide +7% = 107 fattrici gravide a settimana.
Con la fertilità al 70% si dovranno accoppiare 153 fattrici che, meno il 70% ci darà 107 fattrici gravide per avere 100 parti

Accoppiamenti = numero parti + 7% (100×7% =107) = 153


Fertilità (70%)

CICLO PRODUTTIVO SETTIMANALE

Media nati vivi per parto 8
Parti a settimana 100
Conigli presenti 800 %
Media mortalità nascita/svezzamento 10/15
Conigli svezzati 680-720
Media mortalità svezzamento/vendita 8/10 %
Conigli venduti a settimana 612-662
PRODUZIONE ANNUALE
52 settimane x 612 31.824
1,02 capi venduti a settimana a gabbia
madre 34.444
52 settimane x 662
1, 10 capi venduti a settimana a gabbia madre

QUANDO ACCOPPIARE?

Accoppiamento
Lunedì
0 gg
Venerdì
0 gg
Parto
Giovedì
30-31 gg
Lunedì
30-31 gg
Riaccoppiamento
Lunedì
10 gg
Venerdì
10 gg
30 gg        +     10 gg       +     42 gg
|——————|——————|——————>

REPARTO RIPRODUZIONE

600 Gabbie Madre
6 Cicli Settimanali
6 x 7gg = 42gg interparto

Il numero delle Gabbie Madre viene diviso per 6

Gruppo Fattrici da fecondare
Nullipare 120gg dalla Nascita
Pluripare 10gg dal Parto
Negative 21gg dall’Accoppiamento

Gruppo Fattrici a fine gravidanza -3 1 -3 75
150 +4 -3 76
5 gruppi Fattrici Allattanti +4 151 +4 +11 225
+11 300 +11 226
+18 301 +18 375
+25 450 +25 +18 376
+32 451 +25 +32 525
600 +32 526

REPARTO INGRASSO

7 gruppi ingrasso fissaggio +39 1 +39 75
+46 150 +46 76
+53 151 +53 225
+60 300 +60 226
+67 301 +67 375
+74 450 +74 376
+82 451 +82 525
Gruppo Rimonta 600 Rimonta 526

CICLIZZAZIONE 6X6

-3 +4
+11 +4
+18 +25
+32 +25

35

+39 +46 +53 +60 +67 +74 +82
  • Dividere il numero di fori per 6
  • Accoppiamento settimanale (lun o ven) a 12 gg dal part.
  • Interparto 42gg = 6 Sett.
  • 6 gruppi di gabbie e 6 gruppi di femmine
  • Le fattrici gravide non si spostano mai dal loro foro
  • Svezzamento a 35 gg
  • Necessarie 40% di fattrici di rimonta
  • Il coniglio trascorre 5 Sett. nel reparto fattrici e 7 nel reparto ingrasso. Totale 12 Sett. Più una settimana di tempi morti.

BIBLIOGRAFIA

“Coniglicoltura – L’allevamento professionale del coniglio da carne e da affezione” – Angelo Gamberini – Edagricole

“Conigli di Razza” – Lorenzo Luchetta – NORDPRESS

“Dispensa di coniglicoltura” a cura di Dr. Ennio Facchin, Dr. Cesare Castellini, Dr.ssa Paola Cappiotti – Edizioni Lapival srl En.A.I.P. Veneto – Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

“Coniglicoltura Razionale” di Rossana Grazzani e Enrico Dubini – Edizioni Ottaviano

“Inseminazione Artificiale nei Conigli” di P. della Porta, P. Maccario, A. Borelli – Edizioni Gruppo Azeta

“Il Coniglio Nano” di Etiennette Martin – Edagricole

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